Continuiamo a pregare e ad impegnarci per la pace
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Carovana della Pace – AC Roma (Pdf)
28 gennaio 2024 iniziativa annuale dei giovani dell'AC Roma, ultima domenica di gennaio = mese della pace
L'abbraccio di Ac ai giovani ucraini (Pdf)
Accoglienza 50 giovani ucraini provenienti da Kharkiv, Odessa, Kherson, Donestk, ospiti dell'AC diocesano di Bologna e Vicenza (1-7 gennaio 2024).
Papa Francesco
Cari fratelli e sorelle, ormai da tre anni le grida di sofferenza e il rumore delle armi hanno sostituito i sorrisi che caratterizzano il popolo del Myanmar. Mi unisco pertanto all'appello lanciato da alcuni vescovi birmani, a trasformare le armi di distruzione in strumenti per la crescita dell'umanità e della giustizia. La pace è un cammino e invito tutte le parti coinvolte a compiere passi nel dialogo e a praticare la comprensione affinché la terra del Myanmar possa raggiungere la meta della riconciliazione fraterna. Sia consentito il transito degli aiuti umanitari, per garantire a tutti l’accesso ai beni di prima necessità. E possa accadere lo stesso in Medio Oriente, in Palestina e Israele, e ovunque ci sia conflitto. Che i popoli siano rispettati! Penso sempre intensamente a tutte le vittime, soprattutto a quelle civili, causate dalla guerra in Ucraina. Per favore, possa il loro grido di pace essere ascoltato: è il grido della gente, che è stanca della violenza e vuole che la guerra finisca. È un disastro per il popolo e una sconfitta per l’umanità!
Cari fratelli e sorelle, sono ormai trascorsi 10 anni dallo scoppio del conflitto armato in Sudan, che ha causato una gravissima situazione umanitaria. Chiedo ancora una volta alle parti in conflitto di fermare questa guerra, così dannosa per la popolazione e per il futuro del Paese. Preghiamo perché si possano trovare presto strade di pace, per costruire il futuro del caro Sudan.
Violenza contro popolazioni indifese, distruzione di infrastrutture e insicurezza sono tornati a dilagare nella provincia di Cabo Delgado, in Mozambico, dove nei giorni scorsi è stata data alle fiamme anche la missione cattolica di Nostra Signora dell'Africa a Mazeze. Preghiamo affinché la pace ritorni in questa regione martoriata. E non dimentichiamoci tanti altri conflitti che macchiano di sangue il continente africano e tante parti del mondo: anche l’Europa, la Palestina, l’Ucraina…
Non dimentichiamolo: la guerra è una sconfitta, sempre. Dovunque c’è una guerra, il popolo è esausto, è stanco della guerra, che è sempre inutile e inconcludente, e porta solo morte, solo distruzione, e non porterà mai alla soluzione dei problemi. Preghiamo invece instancabilmente, perché la preghiera è efficace, e chiediamo al Signore il dono di menti e di cuori che si dedicano concretamente alla pace. ANGELUS 28.1.24
Preghiamo in questi giorni soprattutto per l'unità dei cristiani, e non stanchiamoci di invocare il Signore per la pace in Ucraina, Israele e Palestina, e in tante altre parti del mondo. A soffrirne la mancanza sono sempre i più deboli. Penso ai più piccoli, ai tanti bambini feriti e uccisi, a quelli privati di affetti, privati di sogni e di futuro. Sentiamo la responsabilità di pregare e costruire la pace per loro! ANGELUS 21.1.24
E non dimentichiamo coloro che soffrono la crudeltà della guerra in tante parti del mondo, soprattutto in Ucraina, Palestina e Israele. All’inizio dell’anno ci siamo scambiati auguri di pace, ma le armi continuano a uccidere e a distruggere. Preghiamo affinché chi ha potere su questi conflitti rifletta sul fatto che la guerra non è la via per risolverli, perché semina morte tra i civili e distrugge città e infrastrutture. In altre parole, oggi la guerra è di per sé un crimine contro l’umanità. Non dimentichiamolo: la guerra è di per sé un crimine contro l’umanità. I popoli hanno bisogno di pace! Il mondo ha bisogno di pace! Pochi minuti fa ho sentito padre Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa a Gerusalemme, intervenire nel programma “A Sua Immagine”. Ne ha parlato educare alla pace. Dobbiamo educare alla pace. Possiamo vedere che noi – l’umanità nel suo insieme – non siamo ancora sufficientemente istruiti per fermare ogni guerra. Preghiamo sempre per questa grazia: educare alla pace. ANGELUS 14.1.24
Seguo con profonda preoccupazione quanto sta accadendo in Nicaragua, dove Vescovi e sacerdoti sono stati privati della libertà. A loro, alle loro famiglie e a tutta la Chiesa del Paese esprimo la mia vicinanza nella preghiera. Invito anche tutti voi qui presenti, e tutto il Popolo di Dio, a pregare con insistenza, mentre auspico che si cerchi sempre la via del dialogo per superare le difficoltà. Preghiamo oggi per il Nicaragua. 60 anni fa, proprio in questi giorni, Papa San Paolo VI e il Patriarca ecumenico Atenagora si sono incontrati a Gerusalemme, abbattendo un muro di incomunicabilità che per secoli aveva tenuto separati cattolici e ortodossi. Impariamo dall'abbraccio di questi due grandi uomini della Chiesa nel cammino verso l'unità dei cristiani, pregando insieme, camminando insieme, lavorando insieme. E pensando a quel gesto storico di fraternità a Gerusalemme, preghiamo per la pace, per la pace in Medio Oriente, in Palestina, in Israele, in Ucraina, in tutto il mondo. Tante vittime della guerra, tanti morti, tanta distruzione… Preghiamo per la pace.
Esprimo la mia vicinanza al popolo iraniano, in particolare ai familiari delle numerose vittime dell'attentato terroristico avvenuto a Kerman, ai tanti feriti e a tutti coloro che sono colpiti da questa grande sofferenza. Angelus 6.1.24
Seguo con profonda preoccupazione quanto sta accadendo in Nicaragua, dove Vescovi e sacerdoti sono stati privati della libertà. A loro, alle loro famiglie e a tutta la Chiesa del Paese esprimo la mia vicinanza nella preghiera. Invito anche tutti voi qui presenti, e tutto il Popolo di Dio, a pregare con insistenza, mentre auspico che si cerchi sempre la via del dialogo per superare le difficoltà. Preghiamo oggi per il Nicaragua. Angelus 1.1.24
… non dimentichiamo i nostri fratelli e sorelle che soffrono a causa della guerra, in Ucraina, in Palestina e Israele, e in altre zone di conflitto. Con l’avvicinarsi del Natale si rafforzi l’impegno per aprire cammini di pace. Continuo a ricevere notizie molto gravi e tristi su Gaza. I civili disarmati sono bersagli di bombe e colpi di arma da fuoco. E questo è avvenuto anche all’interno del complesso parrocchiale della Sacra Famiglia, dove non ci sono terroristi, ma famiglie, bambini, malati e disabili, suore. Una madre e sua figlia, la signora Nahida Khalil Anton e sua figlia Samar Kamal Anton, sono state uccise, e altre persone sono rimaste ferite dagli assassini mentre andavano in bagno… Danneggiata la casa delle Suore di Madre Teresa, il loro generatore è stato colpito. Alcuni dicono: “Questo è terrorismo e guerra”. Sì, è la guerra, è il terrorismo. Per questo la Scrittura dice che «Dio pone fine alla guerra... spezza l'arco e spezza la lancia» (cfr. Ps 46:9). Preghiamo il Signore per la pace. Angelus 17.12.2023