Il FIAC partecipa ai funerali di Papa Francesco rappresentato da Giuseppe Notarstefano, Presidente Nazionale dell'Azione Cattolica Italiana e membro della Segreteria del FIAC. Tra i vescovi presenti, Mons. Eduardo Garcia, Vescovo di San Justo e Assistente Ecclesiastico del FIAC, e Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Generale dell'Azione Cattolica Italiana e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Ha partecipato ai funerali anche Codruta Fernea, Presidente Nazionale dell'AC Romania (ACRO).
Comunicato stampa (25.04.2025)
Papa Francesco: "Non preoccupatevi, Dio è più grande"
Queste parole di Mons. Eduardo García, Vescovo di San Justo e assistente ecclesiastico del FIAC (già Vicario generale di Buenos Aires quando Papa Francesco, l'arcivescovo Bergoglio, era parroco) è tratto dall'omelia tenuta durante la messa per Papa Francesco nella cattedrale di San Justo il 23 aprile.
E questo era Francesco, un argentino, con il cuore grande e il desiderio sincero di mettersi la Chiesa sulle spalle. E non solo la Chiesa sulle spalle come chi la trascina, ma la Chiesa sulle spalle come chi dice: «Beh, Dio mi ha messo qui. Dio saprà perché e io voglio sapere perché». E in quel sapere perché del suo cuore, come Maria Maddalena ritrovò i volti, i volti che aveva incontrato durante la sua vita di sacerdote, la sua vita di vescovo, i volti dei poveri, i volti dei soli, i volti degli emarginati, i volti degli scartati, quei volti che sono proprio quelli che hanno bisogno della tenerezza di Dio.
Francesco ha messo il Vangelo al centro della Chiesa, , al di sopra di tutte le leggi, delle norme, illuminando le leggi e le norme, dando loro senso, ha spazzato via tante ragnatele per dire: “Ciò che conta è questo, ciò che conta è il Vangelo”. E il cammino della santità inizia con le beatitudini. E le beatitudini iniziano dicendo: “Beati i poveri, perché di essi è il regno”. E il cammino della santità inizia con le beatitudini e si completa. Ha la sua pienezza in Matteo 25.
Di fronte alle difficoltà diceva sempre: «Dio è più grande. Dio è più grande».Sì, Francesco, te ne sei andato, ci hai lasciato, padre. Stai tranquillo, Dio è più grande. Perché abbiamo imparato da lui che Dio è più grande. Ci incoraggiamo a continuare a lavorare e a costruire perché abbiamo imparato da lui che Dio è più grande. Sappiamo che il vero Vangelo si vive giorno dopo giorno e che il vero Vangelo si incarna. Prende carne, prende la nostra carne per diventare carne nella vita degli altri.
Francesco ha chiesto una Chiesa evangelica. Francesco ha aperto una breccia, come i grandi della storia lasciano il segno. La porta della Chiesa che esce per incontrare il mondo.
Questa porta è una porta che non si può chiudere. Ha fatto un passo importante e ne mancano molti altri. E se non siamo capaci di fare questi passi avanti, corriamo il rischio di tradire la missione della Chiesa che sia all'altezza dei tempi del cuore dell'uomo e del bisogno del suo popolo. Per questo, in mezzo a questa tristezza, il cuore si riempie anche di gratitudine. C'è vera tristezza quando c'è gratitudine. Nessuno è triste per ciò che non gli manca. E se siamo tristi è perché in questo momento ci manca, ci manca quell'amore di Francesco verso il suo popolo, verso tutti, ogni giorno, in ogni parola.
📰"Cronaca dei giorni trascorsi a Roma per salutare Papa Francesco e riflessioni sulla Chiesa in cammino con la sua eredità. Un risveglio che deve risuonare anche nella Cappella Sistina"
“La Nazione”. Articolo di Hgrs. Eduardo Garcia (in spagnolo). 29.04.2025
📰"Si sentì sopraffatto da una nuova forza".
Monsignor Eduardo Garcia. Il vescovo della diocesi argentina di San Justo era amico di Bergoglio: ricordi di quando era vestito di bianco nella "Cappella delle Lacrime" dopo la sua elezione a Papa. L'Eco di Bergamo. Articolo di Chiara Santomiero (in italiano) 26.04.2025
Un grande Papa conciliare che ci ha sfidato ad aprire le porte della Chiesa
Claudia Carbajal Inzaurraga
Presidente nazionale dell'Azione Cattolica Argentina e membro della Segreteria del FIAC
La mattina di Pasqua siamo stati sorpresi dalla notizia della morte del Papa. Un uomo buono e saggio, a noi molto caro, ci aveva lasciato.
Quel senso di inevitabilità, di sentirsi orfano, è stato tuttavia colmato dal suo stesso annuncio dal balcone dove lo abbiamo visto per l'ultima volta: Buona Pasqua! Gesù viene sempre al primo posto.
Questo era Francesco, un uomo pienamente umano e, per questo, un uomo di Dio. Un pastore che ha svolto il suo ministero tra la gente, come ha fatto Gesù, abbracciando 'la vita così com'è' nei dimenticati del mondo, rendendo visibile l'indifferenza e il rifiuto di una civiltà che privilegia il dio denaro e si chiude in un individualismo feroce.
Leader indiscusso di un mondo senza direzione, profetizzò la cura della nostra casa comune, la fraternità e la pace perché "il mondo è privo di cuore".
Un grande Papa conciliare che ci ha sfidato ad aprire le porte della Chiesa per abbracciare e annunciare a tutti, a tutti, a tutti, la misericordia di Dio. Un servitore fedele che ha vissuto il suo ministero in modo sinodale per esortarci ad essere una Chiesa che ascolta e cammina insieme, costruendo ponti di dialogo e di incontro, «tutti fratelli».
Era un comunicatore i cui gesti potenti confermavano le sue parole, tanto semplici quanto profondi. Fu fermo nel realizzare le riforme necessarie e nel denunciare tutto ciò che necessitava di essere purificato, con la certezza che preservare la tradizione non significa tornare indietro, ma procedere alle radici: il Vangelo.
Per l'Azione Cattolica, che lo vide giovane nel suo gruppo di San José de Flores, Buenos Aires, lasciò al Papa orientamenti programmatici in chiave missionaria, in risposta ai segni dei tempi e non "a domande che nessuno si pone più". Una sfida enorme!
Francesco ci ha lasciato, e allo stesso tempo lo abbiamo guadagnato. Nelle innumerevoli celebrazioni che si svolgono in Argentina in questi giorni, e che culmineranno con la Messa che verrà celebrata alle 10 davanti alla Cattedrale di Buenos Aires, dove lasciò la porpora cardinalizia, si respira tristezza e lacrime, ma soprattutto la convinzione di essere stati testimoni nella storia della scomparsa di un uomo santo. Semplicemente straordinario, che continuerà a portare frutto tra noi e ci spingerà a tenere il passo e ad andare avanti, per realizzare nella storia umana la costruzione del Regno di amore, bontà, giustizia e pace che Gesù ha annunciato.
Addio, Francesco! Grazie per la tua generosa dedizione, semplice e costante fino alla fine! L'Azione Cattolica in Argentina e l'Azione Cattolica nel mondo accolgono la tua eredità e pregano per te!Testo in spagnolo – originale – e in italiano)
Azione Cattolica Passione Cattolica
Dall'articolo pubblicato su Avvenire – quotidiano cattolico (testo integrale in italiano ) di
Giuseppe Notarstefano e di Monsignor Claudio Giuliodori
Presidente Nazionale e Assistente Generale dell'Azione Cattolica Italiana. Membro del Segretariato FIAC.
Papa Francesco conosceva l'Azione Cattolica attraverso la nonna e la madre, che ne erano membri attivi. Gli erano care figure di importanti testimoni della Chiesa, come Armida Barelli e Piergiorgio Frassati, che aveva conosciuto attraverso storie familiari. Accompagnò l'associazione argentina da arcivescovo di Buenos Aires e, da papa, incoraggiò l'intera Azione Cattolica a ripensarsi con passione e coraggio, a rigenerarsi nella e per la missione.
Durante il suo pontificato, Francesco ha sempre ricordato all’Azione Cattolica di essere missionaria, di non chiudersi nei propri schemi, ma di vivere pienamente come una «Chiesa in uscita», capace di farsi vicina a tutte le sofferenze del mondo.
L'invito del Papa è sempre stato chiaro in tutti i suoi discorsi all'associazione: ascoltare il grido silenzioso dell'umanità, leggere i segni dei tempi, aprirsi alle periferie esistenziali, con 'orecchi aperti al nuovo' e con 'cuore samaritano'.
Papa Francesco ci ha ispirato a vivere la nostra missione con gioia, responsabilità e coraggio
Codruta Fernea
Nazionale Presidente dell'Azione Cattolica della Romania
Papa Francesco è stato per noi più di un Sommo Pontefice: è stato un padre spirituale, un amico intimo dell’Azione Cattolica.
Attraverso il suo stile semplice e profondamente evangelico, ci ha ispirato a vivere la nostra missione con gioia, responsabilità e coraggio. Ci ha insegnato che la missione non è un'attività facoltativa, ma l'essenza stessa della nostra vita associativa.
L'Anno Giubilare dell'Azione Cattolica in Romania, che segna 20 anni di cammino condiviso (associazioni di rito latino e bizantino insieme), è la nostra risposta concreta alla chiamata di Papa Francesco a essere una Chiesa in uscita, sinodale e missionaria. Continuiamo questo cammino iniziato 20 anni fa, il 9 aprile 2005 a Blaj, vivendo la comunione come forza che unisce nella diversità, il dialogo come esercizio di ascolto e discernimento, e la speranza come atteggiamento attivo di fronte alle sfide odierne.
Andiamo avanti nella fede, convinti che la sua eredità è una strada aperta per una Chiesa di tutti, per tutti, con tutti.
La chiamata alla santità era presente nel suo insegnamento
Card. Baltazar Porras
Arcivescovo emerito di Caracas
Presidente della Fondazione Azione Cattolica Scuola di Santità PIO XI
breve dichiarazione (23 aprile 2025)
L'insegnamento e la testimonianza che Papa Francesco ci lascia sono immensi. Innanzitutto, la sua vita e il suo amore privilegiato per gli emarginati. La chiamata alla santità era presente nel suo insegnamento e nella sua esortazione alla coerenza tra parole e azioni.
Riposa in pace, caro Papa Francesco, e nella vicinanza della Vergine nel tuo luogo di riposo finale, sii per noi il manto che protegge la nostra debolezza.
Ora pro nobis, degno successore di San Pietro. (Testo in spagnolo – originale – e in italiano)
videomessaggio in lingua spagnola durante la visita al Papa nella Basilica di San Pietro (24 aprile 2025), con Silvia Correale Vicepresidente della Fondazione
dall'Azione Cattolica nel mondo
ITALIA Sito web
Italia: Veglia d'amore. Piccoli gruppi di giovani si alternano a pochi metri dalla salma del Papa.
Austria: "Francesco è andato ai margini della società"
Argentina: Santo Rosario su Zoom per Papa Francesco promosso a livello nazionale con la partecipazione di tutta l'Azione Cattolica diocesana martedì
«Notiziario della Custodia di Terra Santa»
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